Tante “sorelle” da amare, visita al Carcere di Pozzuoli

di - del 30 Maggio 2016 © diritti riservati

Carcere Pozzuoli 11di Teresa Criscuolo, Antonio e Annamaria Amatruda

Domenica 22 maggio, abbiamo partecipato ad un Messa “diversa” dal solito…nel carcere femminile di Pozzuoli.

Già a gennaio avevamo avuto la possibilità di oltrepassare quella soglia, che dal di fuori a volte così spaventa, ci fa cadere nel giudizio o ci ricopre di totale indifferenza. All’interno, la Caritas di Pozzuoli ha realizzato una boutique, chiamata “Boutique Rosa”. Sembra che sia l’unico carcere in Italia ad offrire, attraverso i volontari, questo servizio totalmente gratuito, che permette di donare alle detenute con difficoltà, prodotti per l’igiene e la cura della propria persona, vestiario, materiale di cancelleria, ecc. … per vivere più dignitosamente la loro realtà.

Infatti, non tutte possono fare affidamento sui familiari. Le straniere, in particolare, non hanno nessuno che possa aiutarle in una realtà carceraria difficile, per il sovraffollamento e le condizioni di vita. Anche noi di Amalfi, a gennaio, grazie a chi conosceva quest’iniziativa e ha desiderato donare il proprio di più per chi non ha neanche il necessario, abbiamo portato il nostro “pacchetto” alle porte del carcere. Ma proprio lì, mentre eravamo in attesa dei controlli, è arrivato il Cappellano, Don Fernando Carannante (anche direttore della Caritas Diocesana di Pozzuoli), felicissimo di conoscerci e subito ha ottenuto il permesso di farci entrare e poter così visitare e lasciare direttamente il nostro “pacchetto” nella Boutique Rosa, una piccola saletta molto accogliente, nettamente contrastante con le finestre chiuse da sbarre strette che si affacciano su quel cortile. Accanto alla Boutique c’è una chiesetta consacrata e dedicata a S. Marco il 31/05/2013 dal Vescovo di Pozzuoli Mons. Gennaro Pascarella, che tiene molto a cuore l’assistenza spirituale nel carcere e vi celebra la Santa Messa nei giorni di Natale e Pasqua. Ristrutturata con l’aiuto di volontari su richiesta di Don Fernando, per dare Dio alle detenute attraverso la bellezza, in un ambiente armonioso, che possa ridonare loro la dignità dei figli di Dio, durante le cerimonie religiose. Proprio in quell’occasione di gennaio, Don Fernando ci invitò a partecipare direttamente ad una Messa domenicale.

Carcere Pozzuoli 22Così, il 22 maggio scorso, siamo riandati a Pozzuoli, portando con noi un altro pacchetto per la Boutique Rosa e qualche dono per Don Fernando, unito al nostro “Annuario” e ad un messaggio di Don Michele, per far sentire, a chi è meno fortunato di noi, la vicinanza e la preghiera di un’intera Comunità. Appena arrivati, siamo stati accolti con tanto calore e affetto da Maria Clara, che collabora direttamente nelle varie iniziative del carcere, facendoci sentire subito a nostro agio e cancellando totalmente i pensieri che avevamo in mente qualche attimo prima, in seguito ai fatti accaduti proprio in quel carcere nei giorni precedenti (aggressione ad una detenuta e successivo suo tentativo di suicidio). Subito dopo è arrivato Don Fernando, con lo stesso affetto, calore e accoglienza. Siamo entrati in punta di piedi, con tanto rispetto per le persone che avremmo incontrato. Forse un attimo di tentennamento iniziale (cosa dire? Come fare?…), ma quando sono incominciate ad arrivare e sedersi nei banchi, sono crollate tutte le barriere che ancora potevano esserci nella nostra mente ed è stato naturale e immediato avvicinarle.

I loro volti sono gli stessi che incontri la mattina lungo la strada, persone come noi, attente anche a prepararsi per il giorno di festa. In quel momento, nella casa dello stesso Padre, ci sono apparse semplicemente come tante “sorelle” da amare, non dando importanza al motivo per cui sono lì, ma cercando di cogliere il positivo che c’è in ogni persona, quindi anche in quelle ragazze. Ci siamo seduti tra i banchi, fianco a fianco con loro.

La Messa è iniziata leggendo una bellissima lettera scritta da una detenuta, che, proprio il 22 maggio di l’anno scorso, ha perso la giovane figlia. Parole molto toccanti e profonde, che ci hanno immersi subito in un clima sacro e raccolto. Durante la Messa, Don Fernando ci ha chiesto di presentare la nostra Comunità, raccontando anche qualche esperienza. Ci è stata di aiuto la “PDVcard” che Don Michele ci propone ogni mese come “biglietto per il Paradiso” con una frase del Vangelo, che si impegna a vivere con noi, cercando di metterla in pratica ognuno nel proprio quotidiano. Al momento del Padre Nostro è stato bello tenersi per mano, recitando con tanta intensità la stessa preghiera. Lo scambio della pace, poi, ha avuto un valore tutto speciale. Quell’abbraccio dato con tutto il cuore e sentirsi poi dire “grazie” per un gesto così semplice e naturale, mi ha toccato l’anima. Non hanno bisogno né di giudizio, né di condanna, né di assoluzione, ma solo la possibilità di sentirsi volute veramente bene. E dopo essere partita la mattina proprio con quest’intenzione nel cuore, sono ritornata a casa ricca di aver ricevuto tanto e tanto di più: in quella dolce, ma forte stretta di mano di Anna, che era seduta proprio accanto a me e quasi non voleva più lasciarla, come per prolungare ancora quel momento il più possibile; in quel sorriso di un’altra, o in quell’altro abbraccio o sguardo senza parole, ma tanto profondo…. Le abbiamo salutate poi, lasciando oltre alla PDVcard, una cartolina di Sant’Andrea, affidandole al nostro patrono e anche a Santa Rita.

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