Don Michele Fusco, già parroco di Amalfi sarà ordinato vescovo il 4 gennaio 2018 in Cattedrale

di - del 13 Dicembre 2017 © diritti riservati

Don Michele Fusco, già parroco di Amalfi, ed attuale parroco di Positano, sarà ordinato Vescovo in Cattedrale ad Amalfi il prossimo 4 gennaio 2018 ore 16:30.

Nel ritiro mensile del clero della diocesi, è stato presentato lo stemma che Don Michele adotterà per il suo ministero episcopale

Descrizione dello stemma episcopale di S.E. Rev.ma Mons. Michele Fusco Vescovo eletto di Sulmona-Valva.
Secondo la tradizione araldica ecclesiastica cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da:

– uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altro;

– una croce astile a un braccio traverso, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;

– un cappello prelatizio (galero), con cordoni a dodici fiocchi, pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3.), il tutto di colore verde;

– un cartiglio inferiore, con estremità bifide, recante il motto scritto abitualmente in nero.

Nel nostro caso si è scelto uno scudo di foggia sannitica, classico e frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica e una croce trifogliata in oro, gemmata con cinque pietre rosse che richiamano le Cinque Piaghe di Cristo.
Descrizione araldica (blasonatura) dello scudo del Vescovo Fusco
Campo di cielo, alla croce di Sant’Andrea d’oro, caricata di una stella (7) d’azzurro all’incrocio dei bracci e accantonata nel 1° alla torre merlata di cinque pezzi d’argento, aperta e finestrata del campo, nel 2° alla colomba volante del quarto, recante nel becco un rametto d’ulivo di verde nel 3° alla croce d’Amalfi d’argento, nel 4° a tre monti del quinto uscenti dalla punta
Il motto:

PAX VOBIS

Il motto è costituito dalla traduzione latina, dall’ebraico, delle prime parole che Gesù Risorto, apparendo nel cenacolo in mezzo ai dodici il giorno di Pasqua, rivolge agli Apostoli: shalom, pace e tale parola è anche il saluto proclamato dal Vescovo ogni volta che incontra una comunità, all’inizio della liturgia. La Chiesa è vera se sperimenta nuovamente la presenza del Risorto in mezzo alla comunità e accoglie la sua Parola.

Interpretazione

La presenza della colomba con nel becco un ramoscello di ulivo richiama il motto e ricorda che Gesù, dopo aver detto: “Pace a voi!”, aggiunge: “Ricevete lo Spirito Santo” e la colomba richiama lo Spirito che opera nella Chiesa.
Lo stemma è inquartato da una croce decussata o di Sant’Andrea e identifica il martirio del Santo le cui spoglie sono nella cripta della Cattedrale di Amalfi.
La stella a sette punte ci ricorda Maria, venerata a Positano, verso cui Mons. Michele nutre una profonda devozione.
La torre che sorge dal mare è il simbolo di Positano, le tre montagne riportano al Monte Sant’Angelo, montagna a tre pizzi che sovrasta Positano la cui cima più alta è San Michele. Inoltre, questo simbolo richiama lo stemma di Mons. Spina per essere in continuità con lui, alle montagne di Sulmona e alla Santissima Trinità.
La croce di Amalfi a otto punte, scelta da Fra Gerardo Sasso come logo dei Cavalieri di Malta, simboleggia le otto beatitudini, programma evangelico di ogni cristiano.

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