Castagne: tipico frutto autunnale, prezioso alimento.

di - del 7 Novembre 2016 © diritti riservati

castagneLa castagna: un alimento ricchissimo di nutrienti, che, per tanti anni, ha rappresentato la base alimentare della gente di montagna e, per la sua importanza, si era guadagnata l’appellativo di albero del pane.

Consumate arrostite o bollite, le castagne sono buonissime e si possono usare come ingrediente per tanti piatti, dall’antipasto al dolce.

Hanno un buon contenuto di vitamine e minerali; soprattutto vitamine del gruppo B, compresa la preziosissima B9 (acido folico), vitamina A, sodio, calcio, magnesio, fosforo, potassio, ferro, manganese, rame e zinco.
Sono, inoltre, ricche di amminoacidi, tra cui acido aspartico, arginina, alanina, glicina, prolina, tronina e serina.

Sono un frutto molto digeribile, per l’abbondanza di fibra alimentare e utili per preservare o ripristinare la regolarità intestinale.

Le castagne non contengono glutine.

Dal punto di vista nutrizionale hanno una composizione simile ai cereali e soprannominate “cereali che crescono sugli alberi”. Possono coprire interamente la parte glucidica del pasto e sono molto indicate in caso di celiachia.

Grazie alla ricchezza di minerali, vengono consigliate in caso di anemia e sono una fonte di acido folico, la cui assunzione viene raccomandata in particolar modo alle donne in gravidanza. Contengono fosforo, che le rende un alimento utile per il sistema nervoso. Sono utili in convalescenza, per anziani e bambini, dopo un’influenza.

Sono molto caloriche e quindi costituiscono una buona fonte di energia; questa caratteristica le rende indicate alla dieta degli sportivi e di tutte le persone che abbiano bisogno di aumentare l’apporto energetico. Arrostite sono più caloriche di quelle bollite.
La castagna è un ottimo alimento, ma sconsigliata in caso di diabete, per la ricchezza di zuccheri; nelle persone che stiano seguendo una dieta ipocalorica, per l’elevato apporto di energia; in chi soffre di colite e aerofagia; nei soggetti con disturbi a carico del fegato.

Nel Medioevo erano considerate un alimento afrodisiaco, soprattutto quando venivano lasciate macerare nel vino, oppure lessate nel vino stesso. Venivano utilizzate per combattere emicrania e gotta. L’acqua di lessatura delle foglie e delle bucce, veniva consigliata a chi soffriva di dolori cardiaci. A chi soffriva di problemi alla milza si suggerivano le caldarroste, mentre le castagne lessate venivano somministrate ai malati di fegato. Con l’aggiunta di liquirizia e felce dolce le castagne diventavano un rimedio per chi soffriva di disturbi di stomaco. La farina di castagne veniva utilizzata in caso di flusso mestruale abbondante, per i dolori renali in gravidanza e per prevenire il rischio di aborto. In caso di tosse la castagna veniva utilizzata per il suo effetto espettorante e antispasmodico.

In cucina, è vario il suo uso.

Innanzitutto dobbiamo nominare le caldarroste, che tradizionalmente vengono preparate grazie ad un caminetto a legna o ad una brace. Dalle castagne essiccate si ricava la farina di castagne, che viene utilizzata per la preparazione del tradizionale castagnaccio, da arricchire con uvetta e pinoli.

Con le castagne si possono anche preparare delle ottime zuppe. Ad esempio, provate ad arrostire le castagne e poi cuocerle in un brodo di verdure erbe aromatiche insieme ai vostri ortaggi preferiti. Con le castagne lessate si può preparare una purea utile per farcire le verdure ripiene. Sia la farina di castagne che le castagne lessate sono ingredienti utili per la preparazione di torte e biscotti.

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Caterina Camera

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