L’eredità dell’Arcivescovo Nicola Cioffi tra storia e curiosità
Monsignor Nicola Cioffi, napoletano, fu Arcivescovo di Amalfi dal 1748 alla morte avvenuta nel 1758.
Alla sua scomparsa sorse una controversia ereditaria su alcuni beni mobili che i nipoti ritenevano acquistati con i frutti delle rendite personali. Di diverso avviso il Capitolo, appoggiato dal governo cittadino, il quale riteneva che tali beni fossero soggetti a spoglio in quanto il Presule non aveva eseguito inventario all’arrivo in Diocesi, dunque si presumevano acquistati con rendite della Chiesa.
La documentazione, presente nella sezione Ministero degli Affari Ecclesiastici dell’Archivio di Stato di Napoli, ci consegna un bell’inventario dei beni mobili dell’Arcivescovo, tra cui i paramenti devoluti alla Cattedrale di Amalfi.
Spicca la splendida Pianeta completa di stola, manipolo, velo e borsa di raso bianco ricamata d’oro che vediamo in foto e identificata grazie al suo stemma: scudo d’azzurro a tre bande d’oro col capo dello stesso caricato di un leone passante sopra una fiamma di rosso ed accompagnato in capo da una stella dello stesso (S. Amici, La Chiesa di Amalfi, pag.245). Di un’ altra pianeta violacea non vi è traccia.
E’ di gradevole lettura l’elenco degli utensili da cucina acquistati a Napoli prima della venuta ad Amalfi. Eccone alcuni così come scritti: un molinello per cafè, una cocchiara di rame per pizza, due vasi di stagno con i loro cati, cocchiarone d’ottone, due cioccolatiere, una guandiera di legno alla chinese, due bracieri, due caldare, due cassarole, una bilancia grande, una piccola con pesi di bronzo, dodici forme di ricottella di stagno, quattro forme di stracchini, tielle a due maniche numero cinque, coppini per brodo due, due cafettiere, spidi, trepiti e paletta di ferro (cioè spiedi e treppiedi).
Da notare le forme di ricottella e stracchini, evidentemente si produceva il formaggio in casa.
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