Angela Barra dinamismo e sogno: la pittura delle emozioni

di - del 18 Dicembre 2015 © diritti riservati

La mia pittura è un eterno contrasto fra classico e moderno

Angela-Barra-pittrice

La pittrice Angela Barra, amalfitana e figlia d’arte, nasce ad Amalfi il 23 novembre 1988. Diplomata al Liceo Artistico Sabatini di Salerno, sezione pittura, ha frequentato diversi corsi all’Accademia di Belle Arti di Napoli con all’attivo numerose mostre risultando vincitrice di concorsi di pittura nazionali per artisti della nuova generazione.
La pittura dell’artista amalfitana esprime il senso del movimento non fine a se stesso ma di un dinamismo che cattura per l’eterogeneità del messaggio, reso con pennellate di getto ma molto espressioniste.
Angela, l’abbiamo incontrata nello studio d’arte di Amalfi dove con il papà Vito, giornalmente si dedica alla pittura e le cui tele sembrano il frutto di una creatività “cosmica“.

“La pittura è movimento… dinamismo”. Quanto del tuo essere pittrice ritrovi in questa affermazione?
Credo che questa affermazione esprima e rispecchi pienamente il mio essere artista. Per me il movimento è tutto! Dalla pennellata ai soggetti delle mie tele, tutto è continuo movimento. Il mio modo di dipingere è veloce, di getto, non è meditato, quasi irrazionale. I miei dipinti devono sprigionare energia!

Cosa significa essere pittori oggi?
Essere pittori oggi, sinceramente è un’ utopia, una scelta di vita anticonvenzionale, perché più che una professione, attualmente significa portare avanti un sogno, dare messaggi, comunicare agli altri le più
svariate emozioni.


Quadro-Angela-BarraQuali sono i riferimenti artistici e culturali che hanno influenzato il tuo percorso?

Sicuramente il mio percorso artistico è stato influenzato dallo studio della storia dell’ arte che è anche la mia passione. Mi ispiro molto alla pittura italiana dei grandi maestri del ‘500 e del ‘600, attualizzandoli e reinterpretandoli con l’aggiunta di elementi surreali della pittura del ‘900. La mia impostazione figurativa è classica con riferimenti a temi mitologici , resi con pennellate di getto, quasi espressioniste.

 

Il tuo rapporto con i colori. Come nasce una tua opera?

La mia pittura è un eterno contrasto fra classico e moderno, ma armonizzato dall’uso costante di colori vibranti come il blu, il giallo e il rosso. Per me i colori sono come parole da usare per raccontare me stessa e il mio mondo sulla tela. Riesco ad esprimere quello che sento davvero con i colori, piuttosto che con le parole. Nelle mie opere sono me stessa e mi sento libera. Un mio dipinto può nascere dal bisogno di comunicare un determinato messaggio, rappresentare un evento. Talvolta dei quadri possono nascere da uno stato d’animo. Non ricorro ad un metodo standard per avviare un’opera d’ arte.

Quadro-Angela-Barra1Quanto è importante il mezzo pittorico. Nel 2015 ha ancora “senso” dipingere?
Non avrebbe ancora senso dipingere nel 2015, in quanto con tutta questa tecnologia, la pittura rischia di essere anacronistica, qualcosa di obsoleto, inutile, che non interessa più alle generazioni del XXI secolo. Ma, proprio per questo motivo, essa al giorno d’oggi è una vera e propria sfida! Non è qualcosa di impersonale, freddo e soprattutto fatto in serie. Dipingere permette di comunicare valori che gradualmente si stanno perdendo.
Disegnare e dipingere è ben diverso dall’utilizzare mezzi digitali contemporanei che producono immagini ad alta definizione, questa è un’altra cosa. Le opere d’arte sono pezzi unici che col tempo acquistano valore. I quadri raccontano un proprio mondo, storie di persone, non mediate da macchine, memorie vere e autentiche, in un mondo in cui si sta sempre più affievolendo la manualità oltre che l’ artigianato.

Come pensi possa oggi un giovane artista “districarsi” all’interno del sistema dell’arte?
In questi anni ho potuto constatare, in prima persona, che è veramente difficile farsi strada nel sistema dell’ arte oggi, in quanto si rischia di incorrere in sistemi che speculano sull’arte. Sistemi che speculano sui giovani artisti emergenti, approfittando così delle loro aspirazioni per il futuro, promettendo il successo a buon mercato. Bisogna sfatare il mito dei galleristi e delle gallerie d’arte nazionali e soprattutto internazionali. Nel ‘900 la maggior parte delle gallerie promuovevano in modo nobile l’arte. Attualmente, invece, sul web impazzano gallerie e galleristi, talvolta veri affaristi, spinti a fare richieste ad artisti, solo per il loro tornaconto. Inizialmente lusingano con tanti complimenti l’artista e poi lo sfruttano senza promuoverlo, facendo guadagnare solo il gallerista. Bisogna diffidare da questo tipo di proposte.

Quadro-Angela-Barra2Cosa provi mentre crei una tua opera?
Ogni volta che inizio una nuova opera, non riesco a fermarmi più, è sempre un fiume in piena. Provo qualcosa di diverso anche a seconda del soggetto che dipingo. Spesso è stato un vero e proprio sfogo dopo particolari momenti della mia vita.

La favola, il mito la spazialità del tempo in che misura appartengono al tuo essere artista?
Per me questi sono tre concetti che appartengono e descrivono totalmente il mio essere artista. E’ come vivere in una dimensione onirica, in un mondo parallelo.

Reale, surreale. Presente, passato. Quale dimensione temporale più ti ispira?
Credo che la dimensione temporale che più si accosti al mio modo di essere artista, la si può racchiudere nell’espressione “eterno presente”. Sicuramente la dimensione “surreale – spirituale” è parte di me.

Progetti per il futuro?
Personalmente non faccio progetti a lungo termine, preferisco vivere giorno per giorno, nella fede, avendo una visione del futuro, ma in modo equilibrato.

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