Daniza ed i suoi cuccioli
Ha ragione il professore Danilo Mainardi etologo, quando dice che la morte di Daniza, l’orsa che da 27 giorni era ricercata nei boschi del Trentino dove aveva aggredito un uomo nei pressi di Pinzolo, “è il fallimento di una convivenza” i cui presupposti sono, prima di tutto, culturali.
L’orsa, con i suoi due cuccioli, era stata avvistata varie volte; essa, insieme ad altri animali, era parte di un progetto ambientalista di ripopolamento dei boschi con specie in via di estinzione.
Attraverso i social era partita una campagna di sensibilizzazione da parte del W.W.F. per la salvezza dell’orsa.
Mamma orsa andava catturata, al di là di facili sentimentalismi, forse, era da mettere in conto una attenzione maggiore.
L’autopsia, adesso, stabilirà le cause della morte di Daniza che potrebbero essere: dose eccessiva di narcotico, shock anafilattico o un colpo nel punto sbagliato.
Certamente gli occhi dei piccoli che si avvicinano alla madre morente rappresentano una sconfitta per noi umani.
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