Accoglierlo e seguirlo… ovunque vada!
Questa parola l’aveva già rivolta ad Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni sulle rive del lago.
Lo stesso invito, con parole diverse, lo indirizzò a Paolo sulla strada di Damasco.
Ma Gesù non si è fermato lì, lungo i secoli, ha continuato a chiamare a sé uomini e donne di ogni popolo e nazione.
Lo fa anche oggi: passa nella nostra vita, ci incontra in luoghi diversi, in modi diversi e ci fa sentire nuovamente il suo invito a seguirlo.
Ci chiama a stare con Lui perché vuole instaurare un rapporto personale, e nello stesso tempo ci invita a collaborare con Lui al grande disegno di un’umanità nuova.
Non gli importano le nostre debolezze, i nostri peccati, le nostre miserie. Lui ci ama e ci sceglie così come siamo. Sarà il suo amore a trasformarci e a darci la forza di rispondergli e il coraggio di seguirlo.
E per ognuno ha un amore, un progetto di vita, una chiamata particolari.
Lo si avverte in cuore attraverso un’ispirazione dello Spirito Santo o attraverso determinate circostanze o un consiglio, un’indicazione di chi ci vuol bene…
Pur manifestandosi nei modi più diversi, riecheggia la medesima parola: Seguimi.
Questa parola non riguarda soltanto il momento determinante della scelta della nostra vita, Gesù continua a rivolgercela ogni giorno.
“Seguimi“, sembra suggerirci davanti ai più semplici doveri quotidiani;
“Seguimi” in quella prova da abbracciare, in quella tentazione da superare, in quel servizio da compiere…
Come rispondergli concretamente?
Facendo ciò che Dio vuole da noi, nel presente, che porta sempre in sé una grazia particolare.
“Dacci d’amarTi, o Dio, non solo ogni giorno di più, perché possono essere troppo pochi i giorni che ci restano; ma dacci d’amarTi in ogni attimo presente con tutto il cuore, l’anima e le forze in quella che è la Tua volontà”
È questo il sistema migliore per seguire Gesù.
(Chiara Lubich)
Nel Vangelo odierno, Lc 9,51-62, proprio questo ci chiede Gesù: accoglierlo e seguirlo, ovunque vada.
Nell’iniziare il suo grande viaggio verso Gerusalemme, Gesù, invia dei messaggeri per preannunciare la sua venuta e predisporre la gente ad accoglierlo.
Li aveva avvertiti: «Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro»
È un chiaro invito alla pazienza cristiana, la virtù che ci fa avere fiducia in Dio anche quando attraversiamo periodi non belli.
Porsi alla sequela di Cristo non ci da’ garanzia e immunità da prove e difficoltà, ma richiede l’imitazione, la volontà di scalare con lui il Calvario, sperimentando la Croce ogni giorno ed essere pronti a dare la vita.
Pronti, quindi, anche al distacco da ogni bene materiale, compresi quelli che riguardano i nostri affetti o doverosi adempimenti come seppellire i morti e congedarsi dai propri cari.
Quando si intraprende un cammino con Lui non è più consentito volgersi indietro … niente nostalgie e ripensamenti.
Dio esige un primato assoluto nella vita del cristiano.
In un mondo che, facilmente, cede al materialismo è urgente riaffermare i valori dello spirito e far sentire la presenza di Dio ovunque.
È la nostra missione:
occorre essere come lievito,
occorre essere come luce,
occorre essere come sale della terra… Testimoni veri!
Letto 4955 volte
0 commenti