23 aprile 1978 il primo “amore” non si scorda mai…

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Diario di viaggio di un navigante amalfitano

di Salvatore Barra

MSC MARIA SAVERIA – 17 Aprile 2016-04-23 – In navigazione da Gioia Tauro Ad Amburgo – Stretto di Gibilterra.

La prima volta che transitai lo Stretto di Gibilterra avevo appena compiuto i 22 anni  ed ero Allievo Ufficiale di Coperta – La nave, la mia prima Nave della Marina Mercantile, su cui ero imbarcato si chiamava “Philippa”, della Società di Navigazione MSC, impiegata sulla linea di navigazione Mar Mediterraneo – Mar Rosso – Est-Sud Africa.
I porti di linea toccati dalla rotta erano: Napoli, Valencia, Barcellona, Sete, Marsiglia, Genova, La Spezia, Marina di Carrara, Livorno, Napoli, Pireo nel Mar Mediterraneo – poi per Port Said dove imboccavamo il Canale di Suez verso il Mar Rosso, toccando Aquaba (Giordania), Port Sudan (Sudan); ed ancora i porti dell’Oceano Indiano: Berbera, Mogadiscio e Kisimaio (Somalia), Mombasa (Kenya), Dar Es Salaam e Tanga (Tanzania); Beira, Nakala e Maputo (Mozanbico); Durban, East London, Port Elizabeth e Città del Capo (Sud Africa) – da Città del Capo dirigevamo per Napoli navigando nell’Oceano Atlantico Meridionale e quindi entravamo in Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra, effettuando il periplo dell’Africa. Un viaggio completo durava circa quattro mesi e la mia prima esperienza di navigazione, esattamente un anno. Transitai lo stretto di Gibilterra per tre volte, sempre nello stesso senso, dall’Atlantico al Mediterraneo.
Msc Saveria 23 apr2016-1Intanto sono le 23:00, siamo giunti al traverso di Punta Europa, poco prima della Rocca di Gibilterra. La serata è leggermente fredda, ma la visibilità è buona. Sulla dritta le città-Stato di Gibilterra, Algeciras e l’Isola di Tarifa, mentre sulla parte Africana si notano chiaramente gli abitati di Tangeri e l’enclave spagnola in Marocco: Ceuta. Procediamo con le macchine sempre pronte alla manovra – il Comandante sul ponte di Comando ed il Direttore di Macchine pronto in Sala Motori. Le coste di Africa ed Europa distano circa 15 km, in questo tratto di mare confluisce tutto il traffico navale da e per il Nord Europa, tra le città rivierasche dell’Africa e dell’Europa, vi è un traffico di traghetti ed aliscafi che attraversano lo stretto, pressoché incessante. Se aggiungiamo pescherecci e piccole imbarcazioni a vela, forti correnti marine con relativi gorghi, ci si rende conto che, in questo tratto di mare, bisogna navigare con prudenza e buon senso. In questi lunghi anni ho potuto constatare che un transito non è mai uguale all’altro ma l’emozione è sempre la stessa. Grandissima.

18- Aprile 2016 – Capo Finisterre – Golfo di Biscaglia
Il Golfo di Biscaglia è racchiuso tra il Cabo Finisterre (Spagna) e l’Isola di Ouessant (Francia), un‘insenatura di circa 600 chilometri di lunghezza e 400 di larghezza, tra Francia e Spagna, considerata fra le zone di Mare più pericolose del nostro pianeta. Quivi confluiscono la maggior parte delle depressioni atlantiche e le onde del mare raggiungono in breve tempo altezze considerevoli. Nel Golfo di Biscaglia si sono verificati numerosi naufragi con perdite di vite umane ed inquinamenti considerevoli, anche nel recente passato.Msc Saveria 23 apr2016-4
Il 30 Dicembre del 1981, circa, naufragò la Marina D’Equa, un evento sconvolgente perché i componenti l’equipaggio di quella nave erano tutti originari della Campania. In quello stesso anno, nel mese di Luglio alla ricerca del mio primo imbarco, fui contattato proprio dalla Italmare proprietaria di Marina d’Equa e di altre 4-5 navi che mi chiese la disponibilità ad imbarcare, senza dirmi il nome della nave. Accettai l’imbarco ma poi non non fui richiamato. Ad Agosto imbarcai sulla Nave Philippa. Da allora, in particolare quando attraverso il Golfo di Biscaglia ho sempre pensato a quella proposta d’imbarco, chiedendomi se fosse proprio la Marina D’Equa la Nave cui ero destinato. Quesito destinato a rimanere insoluto. Per sempre.
Intanto, appena doppiato Capo Finisterre –( nei cui paraggi sorge la famosa Cattedrale e meta di pellegrinaggi, di Santiago de Compostela  il Vento aumenta di intensità fino a raggiungere forza sette della scala Beafourt, circa 30 Nodi dal quadrante di Nord Est, ingrossando conseguentemente le onde del mare, provocando moderati movimenti di Rollio – niente di particolare eccetto per i due allievi macchinisti, alla loro prima esperienza di navigazione, i quali hanno sofferto il mal di Mare… con la tradizionale “raccata” liberatoria. Nella tarda serata, passiamo l’isola francese di Ouessant. Segue navigazione verso il Canale della “Manica”.

Msc Saveria 23 apr2016-520 Aprile 2016 – Canale della Manica (English Channel)

Il Canale della Manica è il passaggio tra la Gran Bretagna e la costa europea. Attraversiamo il punto più stretto verso le ore 15 – sulla nostra sinistra sono ben visibili le bianche scogliere in prossimità della città Inglese di Dover; sulla dritta la città francese di Calais. Anche questa zona di navigazione, come lo stretto di Gibilterra è ad alto rischio per la navigazione a causa del traffico navale e delle condizioni meteo marine, con forti correnti nebbia in primis. C’e’ da dire tuttavia che in questo tratto di mare si ha la migliore assistenza alla navigazione possibile, con personale di terra altamente specializzato, pronto ad intervenire in caso di necessità e con mezzi elettronici e tradizionali (boe, fari, fanali) all’avanguardia.

21 Aprile 2016 in arrivo ad Hamburgo
Msc Saveria 23 apr2016-7Verso le ore 10 del mattino ci presentiamo alla foce del fiume Elbe e poco più tardi imbarchiamo i piloti “del fiume” che ci condurranno fino ad Amburgo. Ci attendono dunque circa 160 miglia di navigazione fluviale, pieno di insidie, essendo fortemente condizionati dalla scarsa profondità dell’alveo del fiume o dai repentini cambi di profondità in spazi alquanto angusti. Per navi dalle grandi dimensioni non è affatto semplice. Anche in questo caso gli aiuti alla navigazione forniti dalla moderna tecnologia, sono fondamentali. Nel tardo pomeriggio entriamo nel porto di Amburgo, uno dei più grandi ed organizzati d’Europa, assieme ad Anversa, dopo quello olandese di Rotterdam. Veniamo “accolti” da due squadre armate, una di finanzieri ed un’altra della polizia che hanno perquisito la nave in ogni dove, alla ricerca di droga, possibili sigarette da contrabbandare ed… eventuali terroristi.
Operazioni concluse con successo hanno trovato tutto in Good order, “tutto ‘a posto” – ma nella sostanza, ancora una volta, dopo una giornata lavorativa lunga e stressante, abbiamo subito controlli ed ispezioni, prolungando i nostri tempi lavorativi ed aumentando lo stress mentale, di per se già alto: anche questo, purtroppo fa parte del nostro lavoro. Lo stesso capita quando veniamo sottoposti ad accertamenti sanitari perché provenienti “da quella certa nazione” – pensano che potremmo portare malattie, ma nessuno si domanda se le malattie si prendono a terra e non a mare e che magari potrebbero essere loro stessi a trasmettercela, ma non vale la pena discutere. Alla fine se ne andarono verso le ore 22 – chi era intenzionato a fare una visita alla città ha dovuto desistere. Giusto il tempo di una doccia calda e tutti a nanna.

23 Aprile 2016 in navigazione da Amburgo ad Anversa
Ripartiti da Amburgo dopo circa un giorno, qui abbiamo caricato per il nuovo servizio commerciale, denominato “Himalaya Express”, ma di questo ne parlerò in seguito. L’arrivo ad Anversa è previsto per la serata odierna.
Oggi per me è un giorno importante, il 23 aprile di 38 anni fa nel 1978, a Maricentro Taranto, giurai fedeltà allo stato italiano ed alla Marina Militare. Sono due le cose che ricordo particolarmente: la visita della mia famiglia e la splendida giornata che passammo assieme.
Per mia madre si trattava della sua prima esperienza fuori ai confini della Campania. Era la prima volta per la nostra famiglia che si riuniva in un posto al di fuori di AmalfiMsc Saveria 23 apr2016-2. In quel giorno ricevetti la notizia che il giorno prima il 22 Aprile ’78 – si era incendiato il Cinema san Giuseppe, sede dell’Azione Cattolica, luogo dove avevo trascorso gran parte della mia adolescenza. Mi cadde il mondo addosso, mi veniva da piangere per la tristezza.
Non preoccuparti, lo aggiusteranno” disse mio padre – e proseguì: “l’importante che non si è fatto male nessuno, è stato un miracolo”. Aveva ragione!
Dopo il Giuramento fui destinato sulla nave salvataggio Proteo, dislocata nel porto di La Spezia dove conclusi la mia leva e dopo diciotto mesi avevo appreso molte nozioni di arte marinaresca e frequentato splendide persone, con molte delle quali ho continuato a mantenere un ottimo rapporto di amicizia. Il 23 Aprile del 1978 è una giornata che mai dimenticherò.

23 Aprile 2016, in arrivo sul fiume Schelda e la navigazione per Anversa (in acqua dolce) continua…

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