Il potere della Parola
di Giuseppe Nuschese
I Domenica di Quaresima (Lc 4, 1-13)
«Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo».
Non sarebbe stato più facile per Gesù attuare il suo messaggio con la forza e l’efficacia del potere? Non sarebbe stato più convincente se davanti alle folle avesse mostrato gloria, fama, dimostrazione di chi era davvero? In fondo è questa la tentazione che gli viene offerta nel deserto. Ed è una tentazione anche nostra, soprattutto quando di fronte all’insuccesso vorremmo equipaggiarci di quelle armi che in un modo o nell’altro mettessero a tacere i nostri piccoli e grandi avversari.
Non così fa Gesù. L’unico potere di cui si munisce il Signore è la Parola, amore donato e incondizionato. Perché la Parola si offre senza imporsi, cambia i cuori senza clausole, perdona ancora prima del pentimento. È la misura alta di un Dio che non cerca il potere, ma il bene dell’uomo. Sempre e comunque.
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