Sulle rotte dell’Oriente: da Napoli a Singapore il viaggio continua…

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Diario di viaggio di un navigante amalfitano

di Salvatore Barra

Venerdì 5 febbraio 2016 Aeroporto di Francoforte (Germania)

 

L’aeroporto di Francoforte è uno snodo di collegamenti aerei tra i più importanti d’Europa. Giunto da Napoli nel pomeriggio, di li sarei ripartito per Singapore per raggiungere la mia prossima Nave: la Msc Maria Saveria, che era dislocata nel porto di Singapore. Mi attendevano oltre 12 ore di volo per raggiungere Singapore, in aggiunta alle due ore e mezza di volo impiegate per raggiungere la Germania da Napoli.

Ero partito da Amalfi alle 06:45, dopo aver salutato ad uno ad uno la mia famigliola… Sono momenti particolari e dolorosi che non auguro a nessuno. Le solite raccomandazioni e poi via senza voltarsi indietro. La sera prima avevo salutato la mia anziana madre, raccomandandole di aspettarmi. Quest’anno, per la prima volta sono stato accompagnato a Napoli da mio figlio Giuseppe , che ha guidato, e dall’amico Alfonso. A Napoli si effettuano le visite mediche previste di pre imbarco, si firma la convenzione di arruolamento e si annota il “nulla osta”per l’imbarco sul libretto di navigazione, in Capitaneria di Porto. Espletate tutte le formalità ci siamo diretti a Capodichino.

Msc Maria SaveriaIl volo per Singapore era previsto per le ore 22.30. Dovevo aspettare circa 5 ore. Non avendo compagni di viaggio quel tempo di attesa lo passai in solitudine, tra i ricordi dei bei momenti trascorsi in famiglia durante le mie vacanze, a cominciare dal giorno dello sbarco dalla Msc Kalina , che coincise con il compleanno di mia figlia Vivienne, ed i pensieri, le preoccupazioni e le aspettative della nuova esperienza che sarebbe cominciata a Singapore.
Già, ma prima dovevo arrivarci a Singapore; una preoccupazione in più che mi dava questo lungo viaggio aereo in tempi in cui mettersi in viaggio è sempre pericoloso.
Fuori faceva molto freddo (per me), la temperatura era intorno allo zero, dall’ampia vetrata dello scalo aereo potevo notare il movimento di uomini e mezzi che si adoperavano intorno agli aerei in partenza e in arrivo, incuranti di tutto.
Di tanto in tanto mi collegavo ad internet ed attraverso “Facebook” ebbi modo di poter salutare qualche amico e di attingere qualche notizia, mentre con skype mi collegai con la mia famigliola prima della partenza; tutte cose assolutamente impensabile fino a qualche tempo fa.

Verso le 22.00 mi imbarcai sull’enorme aereo che mi avrebbe portato a Singapore. Un mostro dei cieli, capace di trasportare oltre ottocento persone. Il viaggio andò bene, l’aereo, considerando lo spostamento orario di sette ore in avanti, atterrò verso le 17:30 locali del giorno 6 di Febbraio. All’uscita dall’aeroporto mi attendeva il tassista che mi avrebbe accompagnato a bordo.
Alle 19.05 imbarcai sulla Msc Maria Saveria. Giusto in tempo per la cena. Ad attendermi vi erano il Comandante cedente e gli Ufficiali. Dopo la cena, prima di andare a riposare passai un paio di ore per le prime fasi del “passaggio di consegne” che si sarebbe completato il giorno dopo.
Verso le ore 16 del giorno 7, con la firma dei documenti, assunsi il Comando della Nave. In serata la Msc Maria Saveria, sarebbe partita per Guandzhou – Cina.
La navigazione stava per cominciare

Msc Maria SaveriaLa Msc Maria Saveria è una portacontainers di 366 metri per 48 metri di larghezza e 16.5 metri di pescaggio. Varata nel 2011 nei cantieri Sud Coreani STX. I suoi motori da circa 90000 cavalli sviluppano una velocità massima di 25 Nodi.
Ero stato avvisato che la Nave, una volta scaricato tutto il carico nei porti Cinesi di Guandzhou, Hong Kong e Xiamen , avrebbe effettuato i lavori e le visite previste dopo i primi 5 anni di attività, nel Bacino di carenaggio galleggiante di Shanghai.

Domenica 28 Febbraio

Dopo circa 4 giorni di attesa, la Nave entra nel bacino galleggiante e viene messa a secco. Il funzionamento del bacino galleggiante si basa sullo stesso principio di emersione ed immersione dei sottomarini. Gli enormi cassoni del bacino vengono allagati permettendo alla struttura di raggiungere l’immersione idonea per poter accogliere la nave; in genere sette/otto metri. Nel bacino, basandosi sui disegni della Nave, vengono preventivamente predisposte le “Taccate” , ossia degli enormi e numerosi pezzi di legno sui quali si dovrà poggiare la Nave quando sara’ a secco. Una squadra di palombari controlla che la nave è in posizione. Se tutto è nella regola, si da inizio all’operazione di pompaggio dell’acqua dai cassoni, sicchè in poche ore il bacino riemerge e con essa la Nave. Il bacino galleggiante è situato in una grandissima area cantieristica su un’isola nei pressi di Shanghai. Tutti gli abitanti dell’isola vivono dell’attività cantieristica, riparando o costruendo Navi di qualsiasi tipo e dimensioni. Una distesa di mezzi e persone, che brulicano dappertutto, che si perde a vista d’occhio. Alla nostra Nave, oltre ai normali lavori di routine previsti ed alla pitturazione della Carena e dello scafo si è deciso anche di sostituire l’elica con una a 5 pale rispetto all’attuale formata da sei pale.
Msc Maria Saveria
Tutte le mattine verso le ore 9 ci si vedeva con i dirigenti del cantiere per programmare i lavori della giornata in corso e per fare il punto sui lavori effettuati precedentemente. Si discuteva soprattutto sui tempi di consegna della Nave, affinché fosse operativa nel più breve tempo possibile.
Per noi, assistere a questo tipo di lavori, è pur sempre un’esperienza interessante, in quanto alquanto rara. Gli uomini del cantiere, che si prendono cura della nave, vengono coordinati da una regia quasi impeccabile per cui quasi nessuno, delle centinaia di uomini impiegati, interferisce o ostacola il lavoro altrui. Si pensi al cambio dell’elica, dal peso di 103 tonnellate la vecchia e di 84 la nuova, con le operazioni di pitturazione in corso. Osservando questi tipi di navi a secco si rimane a dir poco impressionati per la loro grandezza, basti pensare al solo timone che ha una superficie di oltre 120 metri quadrati. Il giorno prima di riprendere il mare si passa lo strato finale di pittura antivegetativa, si ispeziona la carena per vedere se tutti i lavori sono stati fatti bene e se i tappi dei doppifondi sono stati rimessi nelle posizioni originarie.

Venerdì 4 Marzo

Verso le ore 16 iniziò la manovra di zavorramento del bacino galleggiante , che lentamente comincia ad immergersi così allo stesso tempo. lentamente la Nave comincia a galleggiare. Verso le ore 20 la nave aiutata da tre rimorchiatori era fuori dal bacino, trainata fino ad una banchina non distante, per completare alcuni lavori lasciati in sospeso.

Mercoledì 9 Marzo

Msc Maria SaveriaHo avuto modo di visitare il centro storico della città di Shanghai. Una città che colpisce per bellezza, densità di popolazione e per ospitalità degli abitanti. Giornata fredda e ventosa ma ne valeva la pena. A pranzo sono stato ospite in un ristorante ove si mangiava esclusivamente con i classici bastoncini, completamente sprovvisti delle posate. Vistomi in evidente difficoltà, il personale del ristorante si prodigarono per aiutarmi, procurandomi un cucchiaio dopo un quarto d’ora ed una forchetta a pranzo quasi finito. Tutto questa nella quasi totale mancanza di comunicazione linguistica. Persino il mio accompagnatore aveva difficoltà ad esprimersi in Inglese. Queste sono le cose belle che ci offre il nostro lavoro: La sensazione di sentirsi cittadini del mondo.

Mercoledì 16 Marzo

Alba. La nave finalmente lascia il cantiere di Shanghai, con il “look” rifatto e pronta a riprendere il mare. Con noi un gruppo di ingegneri e tecnici che dovevano controllare le prestazioni e regolare il motore perché’ era stata cambiata l’elica. Le prove in mare si protrassero per tutto il giorno fino alle ore 20, quando rientrammo nella rada di Shanghai, sbarcare i tecnici su di un rimorchiatore che li avrebbe riportati in porto, mentre noi riprendemmo la Navigazione per Ningbo, primo porto di Caricazione, dopodiché saremmo ritornati a Shanghai, poi Shenzen, Singapore…

La navigazione continua…

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