Cosa è la fede?

di - del 22 Maggio 2024 © diritti riservati

La parola ‘fede’ è inflazionata ed equivocata come la parola ‘amore’. Come ognuno intende l’amore a modo suo, così ognuno intende la fede a modo suo. Per molti la fede è ‘sentimento’, per altri la fede è ‘fare le opere buone’, per altri ancora la fede è ‘fare le feste patronali’, per altri ancora ‘fede’ e ‘omologazione’ alla mentalità corrente è un qualcosa di possibile. Ma la fede è altro, e non c’è bisogno di scomodare la sacra Scrittura: basta cogliere il significato del vocabolo. Fede vuol dire ‘fidarsi’ o meglio ‘affidarsi’, come anche il verbo corrispondente ‘credere’, vuol dire ‘dar credito’. Sono tutti significati che richiamano a una relazione con un altro – in questo caso – con un Altro che si chiama Dio. Ma se è vero che non si può dar credito a una persona, non ci si può fidare di una persona se non la si conosce, questo è vero per il Dio di cui Gesù ci ha parlato: è un Dio che ci ha parlato e chiede di essere creduto: non ci costringe ovviamente ma chiede che noi ci fidiamo delle sue parole. Dar credito alle parole di Dio implica la decisione di non dar credito più alle nostre. Chi vuole credere non può più dire: ‘Io penso che’…ma deve arrivare a poter dire: Dio pensa in me. Chi vuole credere deve rinunziare al ‘SUO punto di vista’ per accogliere il ‘punto di vista di Dio’ che Gesù ci ha fatto conoscere (questo intendeva Gesù quando disse: chi vuol venire dietro a me RINNEGHI SE STESSO). Se questo è vero, tutto ciò che noi spesso consideriamo ‘fede’ come detto sopra, in realtà non lo è. Non si ha fede perchè si possiede un sentimento religioso; non si ha fede perché si compiono le buone opere (anzi sarebbe il contrario: si compiono le buone opere perchè si ha fede); non si ha fede perché si organizza la festa patronale o perché vi si partecipa e, soprattutto’ non si ha fede se si vuole vivere a modo proprio omologandosi alla mentalità corrente. La fede può esistere solo se si ascolta la Parola di Dio e la si accoglie per poi provare a metterla in pratica: ma ciò può avvenire solo se umanamente ci si comprende inadeguati (ciò non accadrà mai se uno crede di essere più bravo degli altri) e si avverte così l’esigenza di crescere personalmente. A noi amalfitani tra l’altro tutto ciò viene ricordato ad ogni 30 novembre quando nella prima lettura della Messa di S. Andrea ci viene detto e ridetto da S.Paolo: ‘La fede dipende dalla predicazione e la predicazione si attua mediante la Parola di Dio’. Basta questo per iniziare una utile riflessione con se stessi.

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