Il Mare d’invero, velieri, marinai e le insidie del tempo

di - del 3 Ottobre 2017 © diritti riservati

 

Diario di viaggio di un navigante amalfitano
del comandante Salvatore Barra

Alba del 4 Settembre  – Canale della Manica , in Navigazione per Felixstowe

La giornata è uggiosa , tipica di questi posti, la visibilità non è delle migliori ma non c’è pericolo di nebbia. Di prua, prima al radar e poi la vedetta, avvistiamo un bersaglio  di prua, che sta procedendo nella nostra medesima rotta,  con rilevamento Polare 000 gradi  e velocità 4 nodi – è in rotta di collisione  con noi che procediamo a 18 nodi. Decidiamo di accostare  sulla nostra sinistra  e quindi superarlo  a distanza di sicurezza. Dall’AIS (Automatic  Identification System  ) “osserviamo” una nave a vela  con tre alberi. Mir  nave scuola per cadetti  della Marina Russa. Mir in russo significa pace – la nave ha una lunghezza fuori tutta di 109 metri e 13 di larghezza – 195 persone di equipaggio, cadetti compresi.  
Ammirarla navigare a vele spiegate, oltre ad essere bello da vedere, spinge a molteplici considerazioni sul modo di navigare di una volta. Per condurre una nave del genere bisogna essere “Marinai” completi  ed esperti ma destinati ad essere senza futuro per quel genere di navi, in quanto,  i cadetti, dopo aver completato il tirocinio  sul veliero, la loro carriera continuerà nella Marina da Guerra o in quella Mercantile.  Osservare un veliero in navigazione è un’esperienza indimenticabile per chi la vive a bordo. Poco più avanti le nostre rotte si dividono: noi svoltiamo a sinistra per raggiungere il Porto di Felixstowe, mentre la MIR, prosegue per  il mare Baltico e quindi il porto di San Pietroburgo.  Nel frattempo le condizioni di visibilità migliorano  e le “Bianche scogliere di Dover” appaiono, come per incanto, più bianche che mai.

 

MSC_MIRJA_settembre 77 Settembre 2017 – Anversa

Anversa è il porto principale  del Nord Europa  dove , oltre le normali operazioni di carico e scarico dei containers,  si effettuano i rifornimenti del carburante, dei viveri , dei pezzi di ricambio del motore,  dei materiali di consumo e tanto altro.

Questa  volta non ho incontrato Giggino, amalfitano trapiantato in Belgio,  perché era impegnato con la sua famiglia. Ho  rivisto però gli amici di sempre – italiani che vivono in Belgio. I Capitani  Diego, Matteo e Salvatore  del settore “Planning”  – Il Comandante Franco  Alias  “il biondo” – sorrentino dal cuore nobile  trasferito ad Anversa; dirigente MSC  e punto di riferimento per tutti noi. Ci siamo conosciuti tantissimi anni fa’  e ci rivediamo sempre con tanto piacere. Il Comandante Franco espleta le sue funzioni di dirigente e controllo navi  assieme a Josko, Croato,  Direttore di Macchine –  e punto di riferimento per i Direttori di Macchine.  Josko parla molto bene l’italiano  e comprende molto bene la lingua napoletana.  Queste  persone ci hanno onorato della loro presenza a pranzo e credetemi, il tempo con loro è letteralmente volato, tanto siamo stati bene insieme. Ci siamo dati appuntamento per la prossima volta, sempre ad Anversa… speriamo anche con la presenza di Giggino.

 

10-Settembre  Rotterdam

Questa volta la sosta a Rotterdam  è stata meno lunga del solito, allietata dalla graditissima visita dell’amico Peppino, un amalfitano verace, trasferito in Olanda  da una quarantina di anni,  sposato con un’olandese. Peppino si è perfettamente integrato  ma il suo cuore pulsa sempre sangue amalfitano. Devotissimo di Sant’Andrea  – ‘o Vicchiariello, come lo chiama lui –  è  veramente un piacere sentirlo parlare. Conosce tutto di tutti, come se non fosse mai partito da Amalfi. Esperto di Informatica, ha creato un sito su Facebook  dal nome che e’ tutto un programma: “Amalfitano nel Mondo”  – punto di riferimento per i nostri concittadini che vivono “lontani  dal paese , ma con Amalfi sempre  nel cuore”. Anche con lui ci siamo dati appuntamento per la prossima volta che la nave scalerà il porto di Rotterdam. Lui dice che mi sta già aspettando  sulla banchina del porto.

Quello che maggiormente mi piace sia di Giggino  che di Peppino, è la loro simpatia dirompente  che fa’ colpo su ospiti ed equipaggio, riuscendo spesso a catalizzare l’attenzione di tutti, su di loro e sulla città di Amalfi.

 

MSC_MIRJA_settembre 215 settembre ’17 – Partiamo da Algeciras (Spagna ), lasciamo la Baia Di Gibilterra  Con Destinazione Malta-

L’ultima volta che visitai l’isola risale a ben due anni fa, oltre la visita alle città ebbi modo di conoscere anche persone del posto che si rivelarono ospitali ed amichevoli, accomunati  anche da legami storici e altro, che legano la città di Amalfi  con l’isola di Malta. Su tutte, l’origine Scalese di Fra’ Gerardo Sasso, fondatore del  Sovrano Ordine Militare  dei Cavalieri di Malta e la Croce Ottagona,  simbolo  comune delle due comunità.   Marsaxlook, non è un porto di  linea, ci andiamo solo occasionalmente. Sono felice di andarci, nonostante tutti gli extra lavorativi e responsabilità che si hanno quando si approda  in un porto.

Poi, la sera prima di arrivare, mi avvisano con un telex che lo scalo a Malta  è stato  cancellato, di proseguire per il Canale di Suez e quindi per Singapore.  Il pomeriggio di  Domenica 17 settembre  passiamo non distante da Malta  e  mi ricordai di una vecchia storia a proposito di un tentativo di assalto a Malta da parte della flotta Saracena.

Malta oc! La leggenda narra che , verso il 1550, la flotta Turca si radunò a Sud della Sicilia, allo scopo di attaccare e prendere l’isola di Malta. Sulla nave ammiraglia si riunirono i comandanti di tutte le navi alla presenza del Rais, seduti su di un tavolo  ove vi era  una carta nautica, per approntare la strategia di attacco. Ad un certo punto uno dei comandanti esclamò  ” Malta oc!” Che significava “Malta è  sparita!“. Malta era sparita dalla carta nautica tra lo stupore e lo sgomento di tutti. Malta oc! Quindi  l’ammiraglio  adirato decise di annullare la missione, la flotta turca ripartì e  l’Isola si salvò dall’invasione. Più  tardi, qualcuno si accorse che  in effetti  Malta era stata “coperta”  da un brocca di tea che era stata poggiata sulla carta nautica , nascondendo l’Isola agli occhi dei comandanti.  Per la delusione, per il mancato scalo,  non ho avuto di meglio di poggiare una tazzina di caffè caldo sulla carta nautica  , in modo da coprire e nascondere l’Isola , per poi esclamare “Malta oc” –  l’ufficiale di guardia mi ha guardato in modo strano: non poteva capire!   Poi gli ho detto di avvisare tutti che lo scalo di Malta era stato cancellato e di proseguire la navigazione per Port Said.

 

MSC_MIRJA_settembre 5Msc Mirja 21  Settembre  2017 in Navigazione nel Mar Rosso

Sono circa  tredici anni che sono impiegato su rotte  commerciali  praticamente simili, che uniscono  i porti del Nord Europa ed  Mediterraneo  con quelli del Medio ed Estremo Oriente. Salvo poche eccezioni, capitatemi nel 2009 col servizio MEDUSA (Mediterraneo USA)  che univa i porti del Mediterraneo con il centro America  ed il Golfo del Mexico; nel 2010 con il servizio di navigazione “Pendulum”  Cina , Oman – Canale di Suez, Mediterraneo  e  Costa orientale degli Stati Uniti con i Porti di New York, Baltimora, Norfolk, Charleston e Freeport  (Isola di Bahamas) – nel 2012   con il servizio “Orient Express”  dall’estremo Oriente (Cina e Giappone) con i porti degli stati Uniti costa occidentale/ California Los Angeles, Long Beach e San Francisco. Precedentemente   ero stato un po in tutto il mondo con prevalenza nel Continente Africano.  

Apparentemente sembrerebbe noioso viaggiare  e visitare sempre i medesimi porti,  seguire sempre le stesse rotte di navigazione, ma non è cosi perché nella nostra  vita di bordo nulla è mai monotono: cambiano le navi, gli equipaggi,  i porti, cambiano le leggi, le strumentazioni ed i sistemi di navigazione, cambia il clima meteorologico… tutto è in  perenne evoluzione.  Come ad esempio il tempo meteorologico del mese di settembre – mese dell’equinozio di autunno –  e mese di transizione tra la stagione estiva e quella autunnale  – le previsioni del tempo in questo periodo sono sempre molto difficili e le prime piogge dopo la calura estiva – in particolare quelle inattese – possono essere pericolose.  Il mese di settembre è il “clou’”  , il  momento di punta, della stagione degli uragani – che si sviluppano  nella zona equatoriale dell’America Centrale – interessando i paesi Caraibici, il Golfo del Mexico e gli Stati Uniti Del Sud- i tifoni   che  si sviluppano nell’Oceano Indiano e Pacifico.  
In generale  la stagione di questi fenomeni eccezionali comincia a luglio e finisce ad ottobre  ed i più potenti si  manifestano nei primi venti giorni di settembre.  Per la nostra linea di navigazione, gli specchi di mare che ci potrebbero interessare sono il Golfo del Bengala e tutta la zona dell’Estremo Oriente, da Nord Singapore, Cina e  Penisola Coreana. Queste zone sono da noi costantemente monitorate grazie ad un dedicato servizio di previsioni meteo che ci informa con largo anticipo  (almeno 5 giorni)  di tutti gli elementi – luogo di formazione,  direzione e  velocità degli uragani, della forza del vento, altezza delle onde del mare, pressione barometrica –  e raggio di azione  di questi pericolosi  fenomeni.  

MSC_MIRJA_settembre 12I naviganti del passato non avevano alcun aiuto esterno per la previsione dei cicloni. In compenso però erano esperti nel valutare i “segni” del cielo,  dal tipo di nuvole, al colore, il vento, l’onda lunga  e la attenta  valutazione  delle letture  barometriche (il barometro è strumento da cui si legge la pressione atmosferica), che permetteva  spesso  prevedere le condizioni avverse ed evitarle.

Sin dai tempi antichi si sono verificati molti naufragi a causa di questi fenomeni, con vmigliaia di vittime. Uno degli ultimi accaduto il primo di ottobre del 2015,.  La Nave “El Faro” battente bandiera statunitense  affondò ad Est delle Isole Caraibiche delle  Bahamas sotto i terribili marosi dell’Uragano Joaquin, alti quindici metri. Perirono tutti  i trentatrè componenti l’equipaggio. Dopo un’intera notte di duro  e vano lavoro,  alle 07:30  il comandante, con tre stive allagate, il motore fuori uso e con lo scafo inclinato, allertata la capitaneria di porto (Coast Guard), diede l’ordine di abbandonare la nave, raccomandando a tutti di non disperdersi e di  rimanere uniti; poi si accorse che sul ponte di comando era rimasto un marinaio impaurito: mentre cercava di tranquillizzarlo, la nave affondò e i due si inabissarono con la nave.  stessa sorte per gli altri marinai. Il  relitto della nave  El Faro venne individuato tre mesi dopo a 4800 metri di profondità. Il recupero  e le registrazioni del VDR ( la scatola nera)  servì a fare chiarezza sulle dinamiche del  naufragio  e  sulle azioni intraprese dal comandante e dei suoi uomini.  

Nel mese di settembre, i colori della natura cambiano, cosi  anche  le temperature cominciano a diminuire. Stormi di uccelli lasciano le zone temperate per raggiungere posti più caldi – molti uccelli non riescono a completare il viaggio  e muoiono lungo il tragitto. Molti uccelli stremati   si salvano con l’aiuto delle navi che incontrano sul loro cammino, usandole come mezzi di trasporto fino a quando incontriamo terre a loro favorevoli.  Quando incrociamo uccelli in difficoltà non esitiamo ad aiutarli, dandogli acqua e pane.

La navigazione continua…

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