Ma la notte no… la tecnologia per navigare al buio
Diario di viaggio di un navigante amalfitano
di Salvatore Barra
Msc Kalina 07 Ottobre 2015 in Navigazione da Xiamen a Guandzhou
Su questo tipo di navi riceviamo spesso visite da parte di clienti esportatori, agenti di navigazione, familiari, studenti ed altri, compresi i bambini. Il personale di bordo accoglie i visitatori perché una buona accoglienza è un “biglietto da visita” per l’Armatore e la Compagnia di Navigazione che ci onoriamo di rappresentare.
Il percorso della visita è ormai standardizzato: ponte di comando, sala macchine, passeggiata sul ponte di coperta fino ai posti di manovra di prua e di poppa . Infine la mensa ufficiali, dove si offre un rinfresco a base di stuzzichini e pizza alla “Msc Kalina”.
Tra i visitatori, la curiosità è tanta e tante sono anche le domande cui rispondiamo, generalmente in lingua Inglese, ma ce la caviamo anche con il francese e lo Spagnolo. Sinceramente, le domande che maggiormente creano difficoltà, sono quelle dei bambini: terribilmente ardue da rispondere nella loro semplicità. Una tra le tante ricorrenti domande: “ma la notte vi fermate in mezzo al mare per riposare?”
Già… la notte. Le attività della nave non si fermano mai, di giorno, di notte, in porto, in navigazione, all’ancoraggio, in bacino di carenaggio, col sereno, con la nebbia , col mare in burrasca…. 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. I marinai vivono la nave come una sorta di simbiosi mutualistica, ben sapendo che il nostro destino s’incrocia con la vita della nave condizionata dalle nostre scelte sbagliate o da “Errori umani”, che possono comprometterne la sicurezza.
La perdita della nave mette a repentaglio le nostre vite. Inesorabilmente.
Anche quando la nave è in porto e comunque operativa, le operazioni commerciali proseguono regolari come di giorno. In navigazione, invece, dopo il tramonto del sole la nave viene oscurata completamente, sul ponte di comando vige il buio più totale per assicurare una buona visione esterna. Le uniche luci che devono essere evidenti sono i cosiddetti fanali di navigazione che sono di colore rosso a sinistra , verde a dritta, bianchi sull’albero di Trinchetto, di Maestra e il “Coronamento” a poppa, per una nave in navigazione. Ma esistono anche altri fanali “per segnalare” problemi come “nave senza governo”, “nave condizionata dal troppo pescaggio”, “nave intenta a lavori speciali”, “nave all’ancora”……. o attività specifiche tipo rimorchio, pesca a strascico, pesca da posta, barche a vela, pilotine, navi posacavi, draghe etc… I fanali non devono essere assolutamente confusi con le altre luci della nave.
Di notte, dalla plancia è possibile vedere una sola massa nera che comprende cielo e mare, navigare nell’oscurità è come camminare nel buio. Nelle notti di Luna nuova e con cielo sereno si possono osservare cascate di stelle che arrivano fino all’orizzonte. Uno spettacolo di astri, via lattea compresa, difficilmente osservabili dalla terra ferma a causa dell’inquinamento luminoso delle città.
Dall’oscurità totale del ponte di comando si scorgono tantissime lucine soffuse, livelli dei led, numeri digitali, spie luminose… tutte rigorosamente tarate con il “Dimmer” al minimo. Sono i dati che ci vengono aggiornati continuamente ed in tempo reale dalla strumentazione elettronica che consente di navigare a velocità sostenuta durante la notte. Gli strumenti nautici sono tutti interfacciati tra loro.
I Radar sono integrati con i dati forniti dalla Girobussola, dal GPS, dal sonar, dal solcometro (misuratore di velocità), dell’angolazione della barra del timone, del numero di giri dell’elica per minuto (RPM), forza e direzione del Vento (Anemometro/Anemoscopio), dei dati relativi allo scarroccio ed alla deriva (lo scarroccio è lo spostamento della Nave dalla propria rotta dovuto all’azione del Vento; mentre la Deriva è lo spostamento dovuto all’azione delle Correnti Marine)e poi abbiamo anche l’AIS – AUTOMATIC IDENTIFICATION SYSTEM – che in tempo reale fornisce i dati di tutte le navi presenti nella zona come Rotta, velocità, rilevamento, distanza minima a cui passiamo e se è in rotta di collisione, eventuale tempo della collisione, dimensione, pescaggio e tanto altro ancora. Sempre dai Radar possiamo osservare Navi ed eventuali ostacoli come isole, coste e montagne fino ad un raggio di oltre 150 Chilometri. E’ chiaro che ogni strumento di navigazione citato è consultabile singolarmente.
Poi vi sono le spie luminose che indicano i dati del telegrafo di macchina, delle spie antincendio, del funzionamento delle pompe del timone, delle spie luminose indicanti la corretta chiusura delle porte stagne.
Le radio di bordo sono anch’esse integrate con il GPS (Global Position System). Durante la navigazione notturna Ufficiale e Marinaio Timoniere sono attenti e senza parlare, o meglio si danno ordini o informazioni, tipo l’avvistamento di un “Bersaglio” in mare.
Il silenzio della Plancia viene rotto dal gracchiare delle radio, dal suono degli allarmi, dall’ululato del vento, dal rumore del mare che frange sulle murate, dai violenti scrosci d’acqua di un fortunale, dallo stridio del movimenti dei contenitori in coperta. Tutto questo di notte, spesso porta un profondo senso di tristezza e nostalgia nei nostri cuori.
Radar, radio e mezzi di navigazione satellitari hanno le antenne concentrate in una sola parte della nave, sul ponte sovrastante il ponte di comando, che in italiano si definisce Controplancia ma che dalle altre marinerie viene chiamata “Monkey Island”, Isola delle Scimmie, a causa delle forti radiazioni elettromagnetiche cui è sottoposta quell’area. Sull’ “Isola delle scimmie”, tra tante modernità tecnologiche, in disparte ma al centro della scena, troviamo la Bussola Magnetica, orgoglio della Marineria dell’antica Repubblica di Amalfi, posta lì spaesata ed umile come Cenerentola, consapevole di potersi trasformare in una principessa in qualsiasi momento.
La bussola Magnetica, come tutti sanno, funziona naturalmente solo grazie all’azione delle linee di forza del magnetismo terrestre, ed infatti in caso di mancanza di energia elettrica sulla nave la bussola magnetica continuerà a funzionare, mentre gli altri strumenti, no. Per questo motivo ad una nave priva della bussola magnetica la Capitaneria di Porto non rilascia il permesso di partire.
Tra gli strumenti nautici tradizionali, abbiamo anche il sestante, grazie al quale si misura l’altezza angolare degli astri sopra l’orizzonte che consente di determinare, astronomicamente, la posizione della nave. Il “punto nave” individuato con il sestante da’ all’Ufficiale di navigazione un’emozione unica, oltre che un senso di completezza professionale e di continuità con la marineria e le tradizioni di tempi passati.
Ecco la complicata risposta ad una semplice domanda , sulla “nostra” notte, formulata da un bambino.
Domattina prima dell’alba, saremo a Guandzhou, poi andremo a Shenzen, a Singapore……..oltre un mese passato tra i porti dell’Estremo Oriente
La navigazione continua…
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