“A Maronna t’accumpagna” nel giorno della primavera e della speranza

di - del 22 Marzo 2015 © diritti riservati

Papa Francesco NapoliPapa Francesco, nella sua visita a Napoli, ha scelto come leit- motiv , due parole che vanno dritte al cuore degli ultimi della moderna società: Speranza e Misericordia.
Il viaggio del Papa è iniziato con una visita al Santuario Mariano di Pompei dove ha pregato con dedizione e devozione ai piedi del quadro della Santa Vergine.

A Scampia parole forti sui temi sociali della malavita e del lavoro sottolineando come il lavoro nero e sottopagato è schiavitù, mentre la sua mancanza nega dignità all’individuo. Non ha dimenticato i migranti, numerosi in queste zone, dicendo che, in effetti, siamo tutti migranti su questa terra prima di ricongiungerci con il Padre buono e misericordioso che tutto vede e perdona.
La puzza della corruzione si sente! Dobbiamo allontanarci da essa perché una società corrotta “s-puzza” tanto. Ai camorristi chiede con forza di convertirsi. Dio, nella sua infinita misericordia, perdona.
Con la papamobile, tra ali di folla festante, il Papa arriva a piazza del Plebiscito, il salotto buono di Napoli, accolto dal boato dei circa sessantamila presenti. Il Vesuvio ed il mare azzurro di Napoli creavano la scenografia perfetta per questo evento che ha emozionato tutti; sia quelli che erano là, come il nostro parroco, sia quelli che seguivano attraverso la TV.

Papa NapoliLa Messa concelebrata con il Cardinale Crescenzio Sepe ha regalato un’immagine di Chiesa 3.0 dove il Clero con smart-phone scattava foto per immortalare quel momento di immensa gioia. Durante l’omelia Papa Francesco, prendendo spunto dalle letture, ha parlato dritto al cuore dei cristiani. Attuare il Vangelo e portarlo nel quotidiano, certamente, non è facile e mette a dura prova il credente che però deve essere certo che Gesù gli è vicino. Per tre volte la piazza, su invito del Pontefice, ha gridato: “Gesù è il Signore“.

La parola del Dio Misericordioso raggiunge tutti e principalmente quelli che vivono nelle “periferie dell’esistenze” riempiendoli di Grazia, Misericordia, Tenerezza ed Amicizia. Ai numerosi sacerdoti presenti ha rivolto l’invito ad aprire le parrocchie affinché diventino luoghi di accoglienza ed aggregazione. Ai giovani ha rivolto ,ancora una volta, l’esortazione a non farsi rubare la speranza per rincorrere i falsi miti della malavita che dà pane oggi ma disperazione domani.

Largo alla speranza” diceva un cartello esposto sulla piazza e il Papa ha più volte sottolineato questa parola che deve accompagnare il cammino dei giovani per non cadere nel baratro dell’indifferenza e della disperazione. La corruzione e la delinquenza lascino il posto alla gioia nel cuore dei “Napolitani” e le lacrime delle mamme di Napoli come quelle di di Maria possano portare alla Resurrezione. Sperare è resistere al male e scommettere sulla Misericordia.
Alla fine della Celebrazione eucaristica il Cardinale Crescenzio Sepe ha ringraziato Papa Francesco per aver donato alla città di Napoli questo giornata particolare.

Papa NapoliIl nucleo della morale cristiana non sta nel non cadere nella tentazione, ma nel sapersi rialzare più forte e consapevole. Napoli lo sa! Conosce i suoi limiti ed i suoi mali ma, proprio per questo, può farcela e ricostruire dal profondo le coscienze dei tanti che non vogliono arrendersi.
Dopo il pranzo a Poggioreale, luogo di sofferenza e di pena, Papa Francesco si è recato in Duomo dove ha parlato della dedizione completa dei consacrati a Cristo. La Chiesa sta vivendo momenti di grandi cambiamenti; senza l’unione, vero cemento dei cristiani, prende il sopravvento il “terrorismo delle chiacchiere” che possono distruggere. Invita i sacerdoti a tenersi fuori dal lusso che non è consono allo spirito di Cristo e ad essere pieni di gioia e non tristi e noiosi.

Il sangue di San Gennaro si scioglie a metà e Papa Francesco, coglie lo spunto per sottolineare che dobbiamo fare di più per farci voler bene pienamente da San Gennaro.
Incontra gli ammalati alla chiesa del Gesù Nuovo e poi di corsa sulla papamobile verso la rotonda Diaz accolto dal chiasso festoso dei giovani e delle famiglie. Parole di comprensione e di affetto per chi rimane solo nell’indifferenza della famiglia, dicendo che è questo il veleno degli anziani. La crisi delle famiglie di oggi deve far riflettere e spronare a fare tanto di più per aiutare le coppie in difficoltà, cui certamente non può bastare il corso prematrimoniale.
Alla fine di questa lunga giornata Il Papa va via stanco ma felice al grido di “A Maronna t’accumpagna“.

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