Volontariato Vincenziano ad Amalfi una storia lunga 100 anni
Di seguito vi proponiamo l’interessante relazione letta nel corso della cerimonia commemorativa dei cento anni del Volontariato Vincenziano ad Amalfi svoltasi lo scorso 23 gennaio 2016.
“Buonasera e benvenuti.
Grazie a tutti per aver accolto il nostro invito a condividere con noi questo momento così importante per il Gruppo di Volontariato Vincenziano di Amalfi.
Siamo grati al Signore perché sono cento anni da quando lo spirito vincenziano ha messo le prime radici nella nostra città.
Compito delle Volontarie Vincenziane, è stato per il passato, e continua ad essere, soprattutto individuare nel tessuto sociale del territorio situazioni di disagio, di difficoltà, nel provvedere ai bisogni quotidiani, nell’aiu to ad affrontare particolari problemi di salute, nel prendere consapevolezza dei propri diritti a livello assistenziale e pensionistico. Tutte queste attività vanno però riportate nell’ambito della carità cristiana e nello spirito di amore per il prossimo che deve contraddistinguerle.
Fu merito di S. Eccellenza Mons. Ercolano Marini che, all’inizio del suo episcopato ad Amalfi, volle dare vita alla Conferenza di San Vincenzo dei Paoli. Egli, durante un incontro del 2 novembre 1915, così diceva “Vi sono miserie materiali e morali profonde, inenarrabili, le quali, a volte nel velo del silenzio, si nascondono per involarsi a tutti gli sguardi. E’ necessario cercarle con amore e portare con sollecitudine ad esse ogni conforto possibile. A tal uopo e’ stata fondata la Conferenza di san Vincenzo dei Paoli”. E fu così che convocò nel palazzo arcivescovile numerosi cittadini amalfitani e creò il primo nucleo di volontari Vincenziani. Il primo presidente fu il Cav. Andrea Anastasio, vice-presidente il prof. Matteo Nescio, cassiere il Cav. Francesco Proto, segretario l’avv. Nicola Camera, vice-segretario il Sig. Gabriele de Stefano.
Erano tempi tristi e presto la guerra fece sentire ancora di più i morsi della fame e Sua Eccellenza Mons. Marini, coadiuvato dai volontari Vincenziani, si adoperò per alleviare le sofferenze del popolo a lui affidato. A testimonianza della continuità di quest’opera, negli anni successivi emergono chiari, dai ricordi di qualcuno di noi, gesti di carità. Non abbiamo però documenti attestanti l’attività di quegli anni.
Sappiamo di signore “nonne o zie di nostre amiche” impegnate nella carità e di una in particolare che diceva di essere stata la presidente del gruppo femminile.
Nel 1933 fu grazie alla generosità di un’amalfitana, la Sig.na Rachelina Savo, che l’allora Vicario Curato Perpetuo, Don Giacomo Covone, poté acquistare l’immobile sito nell’attuale via dei Prefetturi destinandolo, per volontà della stessa donatrice, a “ricovero di mendicità e perpetuo ricovero dei poveri della Parrocchia di Amalfi”.
Nell’inverno 42-43 giunsero ad Amalfi numerose persone sfollate dalle città per sottrarsi ai bombardamenti. Tra costoro giunse anche una famiglia napoletana di cui faceva parte una giovane donna, Gemma Della Penna. Gemma aveva alle spalle un solido percorso di formazione e con la sua preparazione e con il suo entusiasmo riuscì a risvegliare nei giovani gli animi provati dalle vicende della seconda guerra mondiale. Portò una ventata di rinnovamento nelle associazioni religiose amalfitane e promosse in particolare modo lo spirito Vincenziano, coinvolgendo molte giovani donne e creando un gruppo femminile di volontarie. Era un vulcano di idee e fu da lei che alcune Vincenziane appresero tante iniziative tutt’ora portate avanti.
Il dopoguerra richiese un maggiore impegno per cercare di curare, in sintonia con la POA (Pontificia Opera Assistenza), le profonde ferite lasciate dal 2°conflitto mondiale nel tessuto sociale della nostra terra.
Nel 1947 l’arcivescovo Mons. Angelo Rossini giunse ad Amalfi e trovò le Conferenze di San Vincenzo dei Paoli fondate e promosse dai suoi predecessori; decise quindi di incentivarle e motivarle dandone incremento. Sulla Rivista Ecclesiastica Amalfitana n°6 del NOV/DIC dello stesso anno, leggiamo che Sua eccellenza ne parlò ai parroci e in modo speciale ne parlò in Amalfi, riunendo, in una sala del seminario, numerose e generose signore e signorine. Molte di esse diedero il loro nome e offrirono tutta la loro collaborazione perché la Conferenza di San Vincenzo di Amalfi riprendesse con maggiore vitalità la multiforme opera di bene che da anni compiva nella nostra città.
In seguito a tale riunione, fu costituito il primo consiglio parrocchiale ufficiale di questo gruppo: Sig.ra Ortensia Passeggio – Presidente, Sig.rina Maria De Rosa – Vicepresidente, Sig.rina Teresa Camera – Segretaria, Sig.rina Nina Gargano – Cassiera, Sig.rina Rosa Francese – Guardarobiera.
Seguì un periodo di intenso lavoro, accompagnato dalle figure di Monsignor Felice Mansi e poi, dal 1956, dal carissimo Monsignor Don Andrea Colavolpe, a cui va un pensiero tutto particolare con un grande grazie.
A questo punto voglio ricordare alcuni casi di anime che abbiamo aiutato in tutti questi anni, tutte ora nella pace del Signore, ma che ci hanno lasciato teneri ricordi, che hanno arricchito la nostra esperienza cristiana e resi migliori:
• Dopo una segnalazione di un’anima pia, cominciammo ad aiutare economicamente una zia e una nipote che vivevano silenziosamente la loro povertà. Avevano deciso di morire di indigenza sui loro letti senza più mangiare e bere non avendo la possibilità di pagare né le medicine né il necessario per vivere. Le abbiamo aiutate ad ottenere le pensioni di cui avevano diritto ma di cui non ne avevano conoscenza e le siamo state vicine con affetto fino alla fine.
• Una malata mentale dalla nascita, a cui promettemmo di evitare per sempre il manicomio da cui proveniva per salvarla dai maltrattamenti, e che riuscimmo ad aiutare con nostre visite continue e assistenza a domicilio, o portandola in centri specializzati e convenzionati, quando le sue condizioni mentali peggioravano, in cui si potesse sentire a suo agio e dove era curata con maggior attenzione. Ha completato la sua vita accudita amorevolmente dal figlio e dalla nuora.
• Una giovane ragazza, vissuta in orfanatrofio a Pompei perché trascurata dalla madre e dal suo compagno, che abbiamo aiutato a crescere ed assistito negli studi chiedendo asilo e collaborazione alle suore di Santa Gertrude di Atrani. Le abbiamo trovato lavoro ma, in un giorno d’estate, durante il suo giorno di riposo, decide di fare un bagno a mare e muore affogata per un attacco epilettico che sopraggiunge mentre e’ in acqua.
Nel 70, in seguito ad una riunione con i responsabili regionali, le volontarie Vincenziane Amalfitane aderirono alla Compagnia della Carità che dal 1976 prese il nome di “Gruppo di Volontariato Vincenziano”.
E’ stata la scoperta di un nuovo mondo:
• Abbiamo conosciuto i Padri Vincenziani, degni continuatori dell’opera di San Vincenzo, che ci hanno seguito nel cammino formativo e nell’approfondimento della spiritualità vincenziana, indicandoci come via da seguire il motto :”CERCARE, TROVARE, SOLLEVARE”.
• Abbiamo avuto la possibilità di partecipare a convegni e congressi per migliorare il nostro operato, confrontarci e aprirci a nuovi orizzonti regionali e nazionali.
• Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con molte altre realtà e operosità italiane e straniere che ci ha ispirato nuove attività e aiutato a risolvere alcuni problemi istituzionali e organizzativi.
La società cambiava e si presentavano molti casi di anziani soli o abbandonati, si decise, quindi, come atto di amore del Gruppo, voluto in particolare dalla Sig.ra Dora Camera d’Afflitto, di utilizzare la casa in via dei Prefetturi, che era rimasta libera, per dare ospitalità a donne sole o con situazioni difficili alle spalle. Così dal 19 novembre 1979 si è creato un “Gruppo Appartamento” chiamato Casa Famiglia. Lo spazio è limitato a cinque-sei ospiti seguiti da tutto il nostro amore, interessamento responsabile, condivisione dei loro problemi, partecipazione ai loro momenti tristi e gioiosi. A parte la presenza costante di personale stipendiato.
Il 5 marzo 1990 il Gruppo di Volontariato Vincenziano si costituisce come associazione con iscrizione all’Albo delle Persone Giuridiche.
Nell’ottobre del 2008, su insistente richiesta della comunità amalfitana, è stata istituita presso la Casa Famiglia, una mensa per uomini soli. Attualmente si offrono pasti a 3-4 persone al giorno, ma siamo pronti ad organizzarci per assistere chi ancora avesse bisogno.
Compito delle Volontarie Vincenziane continua ad essere soprattutto provvedere ai bisogni quotidiani e assistere moralmente e finanziariamente alle esigenze di fratelli e sorelle in necessità. Ovviamente, per poter intervenire e fornire l’aiuto necessario, si è fatto sempre appello alla generosità degli Amalfitani la cui sensibilità ha permesso nel tempo di affrontare e risolvere numerosi problemi dei concittadini meno fortunati.
E oggi cogliamo questa occasione per esprimere tutta la nostra gratitudine ai nostri benefattori di tutte le cittadinanze, nazionalità e razze.
Per reperire altri fondi, le volontarie Vincenziane Amalfitane hanno dato vita nel tempo a varie iniziative anche nell’intento di promuovere sempre più lo spirito di carità nei concittadini. Fra queste vogliamo ricordare il “Corteo dei pastorelli” con doni al Presepe Vivente nel giorno dell’Epifania. E’ questa una tradizione che risale al 1948 quando per la prima volta il corteo si svolse, in maniera molto semplice, dati i tempi. E a rappresentare i tre magi (è una notizia che ci piace ricordare) furono i piccoli Antonio Criscuolo fu Giuseppe e i gemelli Andrea ed Antonio Pansa.
Altre iniziative sono la raccolta di offerte in suffragio della Commemorazione dei defunti, la preparazione e l’offerta di palmette con rametti di ulivo benedetto la domenica della Palme, la settimana della Carità nel periodo di Ferragosto, la giornata della solidarietà ai supermercati.
Da cinque anni il gruppo ha sottoscritto la convenzione con il banco alimentare. I prodotti forniti vengono caricati mensilmente nella sede di Fisciano, trasportati ad Amalfi e distribuiti alle famiglie bisognose di Amalfi e dei paesi vicini. E qui sentiamo l’obbligo di ringraziare quanti ci aiutano a realizzare tutto questo, prestandosi spontaneamente e gratuitamente a trasportare a spalla i prodotti dalla piazza Duomo alla sede del Gruppo dove avviene la distribuzione.
Non ultimo, ma primo nei nostri pensieri, va il ringraziamento a Sua Ecc. Monsignor Arcivescovo e alla Sua benevolenza nei nostri confronti, alla Curia Arcivescovile per il contributo annuale di cui beneficiamo, al Parroco Don Michele Fusco, nostro costante punto di riferimento anche per l’aiuto nell’opera di ringiovanimento del nostro gruppo.
Ora consentiteci di rivolgere un appello a tutti coloro che con animo disponibile, vogliono collaborare con noi in queste opere di carità.
Molte di noi sono ormai avanti negli anni; l’entusiasmo non perde d’intensità ma le forze vengono meno. Avvertiamo, quindi, l’esigenza dell’apporto di nuove energie. Oggi nuovi poveri bussano alle porte delle nostre coscienze. Nel mondo intero c’è necessità di amore, di solidarietà, di carità ed anche della nostra città, dietro la facciata di agiatezze e di benessere, si celano tante realtà di sofferenza, di bisogno, di solitudine, di abbandono. La carità ci fa crescere e ci fa sentire meglio!
Noi, insieme con altre associazioni presenti e operanti sul territorio, facciamo del nostro meglio, ma se saremo di più, potremo dare di più.
Grazie.”
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