Papa Francesco proclama due sante palestinesi

di - del 17 Maggio 2015 © diritti riservati

papa francescoSono migliaia i palestinesi cattolici che stamattina hanno affollato piazza San Pietro, richiamati dall’unicità del valore della canonizzazione presieduta da Papa Francesco. Infatti, due delle quattro suore proclamate sante provengono proprio dalla Palestina. Si tratta, peraltro, delle prime due sante di nazionalità palestinese dell’era moderna. Sono suor Maria Alfonsina Danil Ghattas, fondatrice della Congregazione delle Suore del Rosario di Gerusalemme, vissuta tra il 1843 e 1927, e suor Maria di Gesù Crocifisso, carmelitana scalza, vissuta tra il 1846 e 1878.

I miracoli ad esse attribuiti sono due guarigioni scientificamente non dimostrabili, che hanno riguardato un ingegnere di Galilea e un bambino siciliano, presenti in San Pietro. Le altre due neosante sono la beata francese Giovanna Emilia De Villeneuve (1811-1854), fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione di Castres, e la napoletana Maria Cristina Brando (1856-1906), fondatrice delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato.

“La missione di annunciare Cristo risorto non è un compito individuale – ha ricordato il Papa – ma è da vivere in modo comunitario, testimoniando l’unità fra di noi e la carità verso tutti. La Chiesa è un servizio, non un’assunzione di cariche“. In virtù di ciò, “un aspetto essenziale della testimonianza da rendere al Signore risorto è l’unità tra di noi, suoi discepoli, ad immagine di quella che sussiste tra Lui e il Padre”.

Papa Francesco ha salutato poi le delegazioni di Palestina e Israele giunte a Roma per la canonizzazione delle suore. E si è rivolto anche alle autorità di Italia, Francia e Giordania, presenti al medesimo evento. Riferendosi alle quattro nuove sante, ha esortato: “Ispirandosi al loro esempio di misericordia, di carità e di riconciliazione, i cristiani di queste terre guardino con speranza al futuro, proseguendo nel cammino della solidarietà e della convivenza fraterna”. Ha sollecitato, infine, preghiere “per il caro popolo del Brurundi: cessino le violenze e si agisca responsabilmente per il bene del Paese”.

 

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Info Enza Schiavi

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