Nell’attesa, vegliamo!

di - del 30 Novembre 2014 © diritti riservati

candele

Oggi la chiesa oltre a ricordarci nella liturgia la solennità dell’Apostolo Andrea, ci rende anche consapevoli che siamo arrivati alla fine di un anno liturgico intenso e costruttivo. Inizia quindi l’avvento questo tempo forte di attesa, della vigilanza dell’essere in attesa di Colui che è per eccellenza l’atteso delle nazioni, il benedetto delle genti.

La prima lettura è tratta non a caso, dal profeta Isaia, colui che, circa 600 anni prima aveva predetto ad Israele, di una vergine che avrebbe partorito il Salvatore, il Redentore dell’umanità; è proprio nel v.16 dice il profeta:” Tu Signore, sei nostro Padre e da sempre ti chiami nostro Redentore”; poi dice: “Ritorna per amore dei tuoi servi…!”. Quindi questo popolo che Isaia descrive è ormai fuori dall’orbita relazionale con il suo Dio, infine nel v.19 dice:” Se tu squarciassi i cieli e scendessi davanti a te sussurrerebbero i monti.

Ecco l’attesa di cieli nuovi e di terra nuova. La seconda lettura è dalla 1 Corinzi 1,3-9, Paolo ci rimanda in una dimensione di manifestazione di Gesù Cristo, quindi il momento presente diventa, un tempo di risposta alla fedeltà di Dio, tramite una veglia che è attiva, durante la quale i doni che si ricevono, essi producono i frutti sperati. Ecco Paolo prefigura, come sappiamo, una nuova venuta, con nuove attese, con nuovi eventi. Infine la pericope evangelica di Marco, emerge questo filo rosso che, collega tutta la parola di Dio, le parole sono; fedeltà e vigilanza.

Gesù, si paragona, come un uomo che è partito lasciando la sua cosa che, è l’ambiente più accogliente e più intimo di ogni uomo, dando il suo comando ai suoi servi e avendo via li raccomanda al portiere di vegliare, inoltre si identifica ad un ladro di notte che, verrà e non si conoscerà il suo giorno di ritorno. La mente ora rimanda ad una seconda venuta quella escatologica la Parusia, come se ci dovessimo staccare per un momento dal tempo presente ed immetterci in un’altra dimensione, con un profumo quasi celestiale, un profumo di santità.

Ora questo tempo non sia per noi, tempo di eventi, ma dell’evento, quello che portiamo nel nostro cuore, l’attesa di un qualcuno.! Come Andrea allora, vogliamo aspettare il maestro che ci invita sul mare della nostra esistenza, come le vergini sagge che, attendevano lo sposo con le lampade accese, le lampade del cuore.

Buona Solennità di San Andrea a tutti e buon cammino d’Avvento che il Signore ci possa sempre guidare..!

 

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