In Grecia tra storia, mito e… Sant’Andrea

di - del 3 Dicembre 2014 © diritti riservati

Siamo partiti da Amalfi diretti ad Atene per incontrare il nostro Santo Protettore nel luogo dove è stato martirizzato: Patrasso.
Il nostro viaggio inizia a Corinto dove ammiriamo l’istmo che unisce il mare Egeo con il mare Jonio. GreciaL’istmo lungo 6 chilometri e largo 21 metri evita la circumnavigazione del Peloponneso favorendo il commercio tra la Grecia e l’Italia.
Passiamo in Argolide che prende il nome dal castello di Argo; a Epidauro visitiamo il museo di Esculapio, dio della medicina e della salute.
Nel piccolo museo con l’aiuto della nostra guida Krissa ben cogliamo le differenze tra lo stile corinzio, dorico e ionico dei capitelli conservati.

La porta dei leoni a Micene ci introduce all’Acropoli nella culla della civiltà micenea. Menelao e Agamennone, del quale visitiamo la tomba, ci riportano ai poemi omerici ed all’epica guerra di Troia che ha infiammato la fantasia di noi giovani studenti di un tempo.

Gli scavi iniziarono nel 1876 per opera di Schlieman e portarono alla luce questi posti magici dove la storia si fonde con il mito.
Olimpia nella terra di Elide ci accoglie con il fascino dei giochi che qui nacquero nel 796 A.C., si tenevano ogni quattro anni ed avevano il merito di interrompere le guerre. Il tempio di Zeus, di Giunone, la palestra, il ginnasio e l’albergo per gli ospiti. Il tripode dove si accendeva il sacro fuoco che bruciava durante i giochi; le olimpiadi dei tempi moderni prendono il via in questo luogo.
Nel pomeriggio arriviamo a Patrasso.

Patrasso

La chiesa dedicata a Sant’Andrea è difronte al mare, noi, spinti da un impulso irrefrenabile, cominciamo a salire le scale che portano in chiesa pregando di da catturare l’attenzione del parroco che stava uscendo in quel momento.
Egli commosso si ferma per incontrarci e facciamo una bella foto ricordo.
La chiesa è stata costruita nel 1836 e contiene le reliquie del nostro e loro Santo Protettore. Davanti alla croce contenente un frammento della Croce originale dove fu crocefisso l’Apostolo, recitiamo le preghiere, la coroncina e cantiamo il nostro inno vivendo questo momento di grande intensità con gli occhi lucidi in comunione con tutti gli amalfitani.
Come tutte le chiese ortodosse non ci sono statue ma icone e dipinti.
Il monte Parnaso, con le Muse, ci accoglie con panorami struggenti e distese enormi che si perdono in paesaggi mozzafiato.
A Delfi, nel santuario dedicato ad Apollo, la sacerdotessa Pitia faceva gli oracoli.
Il percorso che facciamo mostra resti della civiltà ellenica in tutto il loro splendore.
Le Meteore, monasteri su rocce tufacee, trasmettono una spiritualità intensa intrisa di bellezza.
Dei ventitrè monasteri, attualmente, soltanto sei sono abitati.
Dopo tante scale, visitiamo la grande Meteora abitata da monaci. Il monastero di Santa Barbara, invece, è abitato da monache.
In questi posti ricchi di spiritualità ti rendi conto di come si può essere in pace con se stessi con molto poco.
Lasciamo le Meteore e attraversiamo l’immensa pianura della Tessaglia dove si svolse la battaglia delle Termopili.
Finalmente arriviamo ad Atene.
Viaggio a PatrassoIl giorno successivo visitiamo lo stadio Olimpico costruito nell’anno 2000 in occasione dei giochi, sul modello degli antichi anfiteatri, tutto in marmo. In questo stadio l’atleta italiano Baldini vinse la maratona.
Successivamente prima di salire all’Acropoli ci fermiamo all’Aeropago per la lettura di un passo degli Atti degli Apostoli di San Paolo agli ateniesi, dove il Santo parla del “Dio sconosciuto” suscitando sconcerto nei presenti che si allontanano. Quelli che restarono furono pochi. Tra questi San Dionigio, protettore di Atene, che in seguito divenne seguace di San Paolo e si convertì al cristianesimo.
Sotto un cielo azzurro il Partenone ci accoglie in tutto il suo splendore e ci fa sentire piccoli difronte a tanta bellezza che ha retto all’insidia del tempo.

Un viaggio emozionante che ci ha fatto comprendere quanto grande sia l’ingegno dell’uomo quando non è dedito alla guerra.
Tutti gli studenti dovrebbero vivere questa esperienza per comprendere appieno la civiltà della Grecia antica.

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